PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA DI MARIABERICA BUZZACCARINI

 

A cura di Catharina Maria Jekeler, Bruxelles, Storico dell’Arte, Master in Arti e MBA, autrice di:”Gustave van de Woestyne - un simbolista fiammingo”

 

L’arte di Mariaberica Buzzaccarini consegna a noi fruitori talmente tanto di più di quello che l’occhio sia in grado di incontrare a prima vista: l’occhio allenato, o l’occhio che realmente vuole (imparare a) vedere, e questo perché i suoi dipinti sono terribilmente stratificati e intricati.

Un meraviglioso mondo complesso di pure emozioni e di pensieri (talvolta crudeli) di verità universali, dal momento in cui le si incomincia a scoprire. Questa artista è un “simbolista” puro sangue . Ho avuto occasione di seguirla, quasi dai suoi inizi, e vedere il suo lavoro evolvere sia dal punto di vista tecnico che soprattutto spirituale.

Ella ha sempre abbracciato l’idea che per operare dei possibili cambiamenti in questo mondo si possa iniziare solo cambiando sé stessi.Un’idea fin troppo semplice, ma ci si chiede come mai così pochi di noi siano in grado di metterla in pratica effettivamente! Molto probabilmente siamo terrorizzati da questa necessaria introspezione, perché preferiamo non confrontarci sulle nostre personali verità. Permettete ai lavori di Mariaberica di guidarvi a vedere queste verità - questo mondo altro - attraverso il suo amore per la natura: natura che è resa  con l’impiego di una tavolozza spettacolare di colori e vedute, che talvolta causa devastazioni, ma che, allo stesso tempo, non cessa mai di guarire. Infine, quest’autentica artista offre liberazione. Per raggiungere questa meta finale c’è una sola condizione: una mente aperta e la creazione di un’anima solida. Godetevi la vostra passeggiata sul ponte che collega questo mondo esterno a quello interno, UN PONTE TRA DUE MONDI. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

201. Un ponte è stato gettato tra due mondi

I tempi dell’acquario sono tempi favorevoli. Molte forze sono riversate su tutta la terra e l’umanità,  provenienti dai cosiddetti pianeti dei misteri. Queste forze susciteranno sulla terra intera per coloro che ne saranno pronti una specie di ponte che potrà offrire un campo di respirazione e il nutrimento spirituale adatto a porre le basi per un nuovo tipo d’uomo.

 

 

 

ALCHIMIA: PERCORSI ANTICHI E SIMBOLI MODERNI

 

Alchimia è un termine che si riferisce a un processo. Quello che gli antichi ricercatori definivano “ trasmutazione dei metalli” , dal piombo all’oro,

è in realtà un percorso che interessa l’uomo nella sua totalità di corpo, anima e spirito, e ne coinvolge sia la struttura materiale che sottile.

 

Desidero affidare ai miei quadri i simboli alchemici espressi in chiave attuale. Essi sono nati per una profonda esigenza di fare chiarezza e sintesi nella complessità dello sviluppo e della formulazione del pensiero. Sono nati nel cuore per una loro intrinseca forza, che è divenuta sempre più concreta nelle diverse fasi del cammino.

All’inizio come risposta ad una vaga nostalgia. Poi attraverso la concretezza di una visione disillusa. Infine come diverse tappe della speranza che diviene certezza.

Più che proclamare dei contenuti, desidero dare un messaggio a chi aspira alla ricostruzione del triangolo di scienza-arte-filosofia e cerca una soluzione a problemi verosimilmente insolubili, in un’epoca che lascia poco spazio alle certezze.

Esiste una via d’uscita, esistono le possibilità. Queste possibilità e questa via d’uscita si imporranno in modo sempre più netto alla coscienza di chi cerca di districarsi dalle maglie di una crescente entropia.

 

Costabissara, 17-10-08 Mariaberica Buzzaccarini

 

 

 

 

 

 

 

243Rosa Mystica: natura e contronatura

La spirale interna che gira in senso antiorario si scontra al suo margine esterno con una spirale che ruota in senso inverso. La spirale interna simboleggia il moto originale, la forza creatrice divina, che imprime movimento e vita a tutta la manifestazione. La spirale esterna invece è il movimento convulso e disordinato del mondo che conosciamo, che ha perso il contatto col mondo dell’origine e addirittura lo combatte. Si crea perciò un moto contrario, una manifestazione antidivina, in netto contrasto con le linee di forza dello spirito. Tale realtà e quella con cui giorno per giorno siamo costretti a confrontarci, teatro delle nostre esperienze e delle nostre illusioni.

 

 

 

 

 

           

 

 

227 L’onda

Impermanenti come l’onda sono tutti i fenomeni che ci si presentano nell’arco della nostra vita, così come durante tutta la storia dell’umanità. Noi ci identifichiamo con una personalità, un progetto, un’esperienza, o anche una razza, un popolo, un gruppo, senza renderci conto che tutti questi eventi sono assolutamente momentanei, fugaci come un’onda, mobili e ripetitivi. In realtà l’onda non esiste, se non come percezione istantanea del risultato di forze che interagiscono e si scontrano, salgono in superficie e sprofondano di nuovo negli abissi, per poi risalire alla superficie dopo un tempo imprecisato…di reale c’è solo la distesa dell’acqua, lambita dai venti e sollevata dalle maree, immensa nella sua capienza, che tutto accoglie e tutto abbraccia come la grande anima del mondo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

304 Pistis Sophia

Il nome di uno dei più famosi vangeli gnostici. Simboleggia la forza della fede che ottiene

il suo coronamento nella sapienza. Esso descrive il cammino di esperienze che il candidato

percorre, ottenendo via via la vera conoscenza di sé e dell’universo, e risvegliando in sé

stesso il prericordo e le possibilità che sono il retaggio dell’uomo dell’origine. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

218 La Sfinge. Uomo, chi sei, da dove vieni e dove vai?

Racchiude in sé il segreto delle due nature dell’uomo. Il capo, iscritto in un triangolo, l’aspetto superiore, divino, mentre il resto del corpo dalle sembianze di una donna-leone rimanda alla natura più propriamente terrestre, soggetta al mutamento e al fluttuare delle circostanze. Il triangolo è anche pensiero, attività creatrice del Logos, che penetra l’acqua primordiale, la materia prima in tutti i suoi gradi di densità e rarefazione. La sfinge chiede all’uomo se ricorda la sua origine, e se è disposto ad abbandonare le illusioni di una realtà che gli è divenuta stretta come una prigione per tornare là da dove è venuto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

214 Desiderio di salvezza

L’uomo che si scopre prigioniero in una realtà che non sente più di poter condividere

perché percepisce che il suo destino potrebbe essere un altro, anela alla liberazione,

esercitando una vera e propria attività di richiamo delle forze che dovranno contribuire a liberarlo. Si tratta in un primo tempo di prendere le distanze dal proprio stato naturale, simboleggiato dallo zodiaco, il destino affidatogli alla nascita, ed assorbire forze provenienti da un’altra natura, quella originale, che dovranno sostituirsi a quelle della sua natura ordinaria. Solo l’aspirazione permette questo grandioso processo di demolizione e di ricostruzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

215 La montagna da cui viene l’aiuto

Quando le difficoltà che si incontrano durante la vita raggiungono un punto tale da non

lasciare più alcun margine alla speranza, non rimane che alzare gli occhi verso la

montagna da cui viene l’aiuto. Allora il chakra del cuore emette un richiamo sotto

forma di una radiazione, che riceve immancabilmente una risposta.

Il lobo frontale dell’ipofisi, collegato col cervello, si armonizza con quello posteriore,

in rapporto col cuore. Dal nuovo equilibrio che ne deriva sarà possibile cogliere il

significato dell’esperienza che si sta vivendo, e trovare il modo di risolverla.

 

 

 

 

 

 

 

 

187 La morte del dragone

Il dragone è il simbolo di un periodo di civilizzazione. Quando l’apice di una civiltà

è raggiunto, si delinea un declino, che prosegue fino alla completa estinzione

di una determinata cultura, legata ad un giorno di manifestazione. Stiamo attualmente

vivendo il termine di un tale giorno. Tutto passa, per riposare durante una intera notte

cosmica, e riprendere poi una nuova manifestazione in una forma totalmente nuova

durante il giorno successivo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

213 Il Pellicano nutre i suoi piccoli

Nelle tradizioni gnostiche il pellicano è un simbolo cristico. Egli nutre i suoi piccoli

con il sangue del proprio cuore, dopo essersi trafitto il petto con il becco. Altrettan-

to il Cristo nutre l’umanità delle sette chiese con la sua forza d’amore che emana dal

cuore dell’universo, per un supremo gesto d’amore e di sacrificio.

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208 La danza dell’Universo: l’Uno nel Tutto e il Tutto nell’Uno

 

 

 

 

 

 

 

 

209 Ritorno al Non-Manifestato

Al termine di un giorno di manifestazione, il giorno siderale, inteso come espirazione, succede una

inspirazione cosmica, in cui tutto ciò che esiste è riassorbito nel Divino Non-Manifestato, detto anche Tao, Brahman, il Nulla. Dopo un periodo di riposo più o meno lungo, segue una nuova espirazione,

in cui tutto il mondo visibile ricomincia a prendere forma, a partire da un nuovo “big-bang”, in un ciclo incessante di giorni e di notti, in cui nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

203 Dissolvere l’ombra nella luce

Il processo di conoscenza di sé, prerequisito ad ogni cammino spirituale, presuppone lo

smascheramento e l’estinzione di tutte le ombre racchiuse nella nostra coscienza e nel nostro

inconscio, attraverso un processo di purificazione. Alla fine tutta la personalità rinnovata sarà

nella luce.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

26. Wu Wei: il “non-fare”